Resoconto delle attività del 2022/2023
Lo scorso venerdì 21 luglio 2023 abbiamo chiuso un altro anno di distribuzioni solidali e di pratiche di mutualismo. Un anno pieno di soddisfazioni per la Colonna Solidale Autogestita, ma soprattutto di grandi sfide che ci hanno coinvolte, in prima persona e come collettivo, e che ci hanno coinvinte ancora una volta del fatto che il mutualismo e la solidarietà dal basso saranno strumenti sempre più importanti, nel futuro come nel presente, per resistere alle molteplici crisi sistemiche provocate dal capitalismo.
Per il terzo anno consecutivo abbiamo organizzato la distribuzione di generi alimentari per persone in difficoltà, basandoci quasi unicamente sul recupero del cibo non vendibile e sulla filiera solidale dei mercati contadini (Campi Aperti, Spaccio Popolare Autogestito, CSA Arvaia ed altre realtà). Abbiamo cercato di uscire il più possibile sia dal giro della Grande Distribuzione Organizzata, sia dalle logiche assistenziali della carità e dell’elemosina, e in molte occasioni abbiamo coinvolto nelle distribuzioni stesse le persone che venivano a prendere le cassette alimentari, perché la nostra non è un’azione di beneficenza, ma una pratica di autogestione e redistribuzione, che può avere luogo solo se le persone si organizzano dal basso.
Abbiamo dato vita a serate e giornate di socialità, abbiamo fatto rete con le altre realtà bolognesi per conoscere e collegarci con le esperienze di mutualismo del nostro territorio, e abbiamo dialogato con le varie occupazioni sorte negli ultimi mesi in città, portando loro non solo il cibo per il sostentamento, ma anche le nostre pratiche solidali e antiautoritarie.
Quando a maggio 2023 tutta la drammaticità della crisi climatica si è abbattuta sull’Emilia Romagna, con ben due alluvioni ravvicinate, in pochi giorni ci siamo subito attivate, organizzando squadre di volontarie che hanno aiutato ovunque ci fosse bisogno. Non abbiamo ceduto alla paura e abbiamo scelto di non delegare l’aiuto, i rinforzi e la ricostruzione alle istituzioni, infatti come ci aspettavamo queste si sono rivelate incapaci di aiutare chi ha perso tutto. Il tessuto che abbiamo costruito in questi anni è stato ciò che ci ha permesso di rispondere in maniera quasi immediata all’urgenza della situazione: in tre giorni abbiamo organizzato decine di macchinate che dalla bassa all’Appennino bolognese, da Castelbolognese fino a Forlì si sono autorganizzate per portare braccia per spalare il fango e gli aiuti raccolti.
Oltre alle squadre di soccorso, siamo riuscite anche a raccogliere fondi, sempre dal basso, che abbiamo deciso di destinare a due realtà del territorio emiliano: abbiamo infatti donato 1100 euro alla Biblioteca Libertaria “Armando Borghi” di Castelbolognese (qui http://bibliotecaborghi.org/wp/ il comunicato per la raccolta fondi), fortemente colpita dall’alluvione, e 1100 euro alla rete di solidarietà Terraliquida (qui https://terraliquida.noblogs.org/ il sito), che si occupa di turismo partecipativo e di portare aiuto alle comunità dove ancora le istituzioni non sono arrivate. Le altre donazioni le abbiamo impiegate per comprare badili, stivali, tira-acqua e altri strumenti utili per gli interventi.
Durante l’alluvione non abbiamo comunque mai chiuso i presidi di distribuzione ordinari.
Dopo questi mesi difficili e intensi, chiudiamo per qualche settimana le attività, che riprenderemo a settembre.
Il mutualismo è centrale nell’organizzazione della resistenza contro le crisi sociali ed ecologiche generate dal capitalismo, per questo la nostra solidarietà dal basso sarà sempre più massiccia e capillare.